La più triste vicenda di quella cronaca cittadina che mio malgardo ancora sporadicamente leggo è la storia del sedicenne piemontese, suicidatosi perchè i compagni di scuola lo prendevano continuamente in giro per le proprie tendenze sessuali, evidentemente non allineate a quelle della maggioranza. Un fatto pesante di per sè e pesante perchè denuncia che ancora oggi, nell’era della stravaganza e delle stranezze giustificate, del rispetto a tutti i costi, del politically correct e del rispetto della privacy, nell’anno 2007 ancora una preferenza sessuale da sempre esistita, ed in alcune epoche ben più diffusa di altre, è vittima di discriminazioni e in alcuni casi vere e proprie persecuzioni, con danni evidenti, come in questo caso, o meno evidenti ma non per questo da sottovalutare. Non è certo mia intenzione entrare nel merito nè della vicenda, nè del problema in generale, non posseggo le competenze e tantomeno l’esperienza per farlo. Mi limiterò a riferire come nel contesto drammatico del fatto mi sia venuto da sorridere a leggere la notizia sull’edizione odierna di City. A pagina 4 del quotidiano gratuito si legge “La signora Priscilla piange nel cercare la spiegazione del suicidio del figlio M., sedicenne che martedì, a Torino, si è tolto la vita […]”. Ovviamente essendo il soggetto minorenne l’iniziale è d’obbligo per non svelarne l’identità. Già, salvo che a fianco campeggia ad alta risoluzione la fotografia della signora Priscilla che tiene in mano la tessera dell’istituto tecnico frequentato dal figlio, con tanto di nome e cognome, ben leggibili, e fotografia. Trattasi di un modo per aggirare le normative sulla privacy che magari specificano solo che i nomi dei minorenni non devono essere riportati per iscritto, o semplicemente una svista? Chissenefrega. Quello che conta è che per l’ennesima volta i fatti privati sono stati messi in piazza con dovizia di particolari e senza trascurare alcun dettaglio, per il piacere perverso e voyeuristico del pubblico.
Privacy pubblica
06 venerdì Apr 2007
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lely ha detto:
ma la privacy vale anche per i minorenni morti?
EGO ha detto:
Completerei:
“Quello che conta è che per l’ennesima volta i fatti privati sono stati messi in piazza con dovizia di particolari e senza trascurare alcun dettaglio, per il piacere perverso e voyeuristico del pubblico, e con il tacito benestare della signora Priscilla… ” … Nessuno le ha puntato una pistola alla tempia costringendola a sbattere il figlio morto in prima pagina
lely ha detto:
e io ri-aggiungerei…
qual è il verso dell’intrusione? se è così evidente il gusto che la gente prova a mostrarsi, a essere protagonista di questo universo “di nani, ballerine e canzoni”, perchè dobbiamo crucciarci del rispetto della loro privacy? forse è il nostro buon gusto, la nostra pruderie, il nostro snobismo culturale che cerchiamo di proteggere?
sacrosanto. del resto io ho sempre sostenuto che ci sono diritti civili molto più importanti da tutelare rispetto alla riservatezza.