Il 20 Aprile è una data simbolica riconosciuta in tutto il Nord America e nella Beautiful British Columbia ancora di più. 420 è un nome in codice -l’origine dell’espressione è ancora materia contesa- per fare riferimento al consumo di cannabis e quale data meglio del 20 Aprile (4/20 secondo la convenzione locale) per celebrarlo pubblicamente nelle piazze, sebbene alcuni preferiscano le 4:20 pomeridiane di ogni giorno dell’anno. Oggi qui a Vancouver, notoriamente molto tollerante in fatto di droghe leggere, un’immensa folla si è radunata in Robson Square di fronte all’Art Gallery per passare un allegro pomeriggio all’insegna di musica, stravaganza e quantità industriali di erba. Gente di ogni tipo, dagli immancabili punk, ad adolescenti in cerca delle prime trasgressioni, a simpatiche vecchiette che reclamano l’uso di cannabis per motivi medici. Chi può permettere che siano negate ad un anziano le proprie medicine? Per offrire un’idea più precisa dell’evento invito tutti a vedere un po’ di filmati su Youtube (o foto su Flickr) anche se l’atmosfera, non solo in termini di aria respirabile, è difficilmente descrivibile. Casualmente tra l’altro esattamente un anno fa ero sempre li, in una Robson Square avvolta da un denso fumo, senza sapere ancora che nel giro di pochi mesi avrei visto quella piazza molto più spesso. L’annuale manifestazione è talmente accettata dall’opinione pubblica e dalle forze dell’ordine che l’unico furgone della Polizia che ho visto era di traverso in mezzo ad una via (NdM quella in cui abito) adiacente alla piazza per impedire il passaggio delle auto e dare ancora più spazio ai partecipanti. In questo decisamente si nota una differenza con i pubblici ufficiali del Bel Paese a cui viene ordinato di profondere energie in sciocchi arresti di chi fa uso personale di erba, mentre reati ben più dannosi alla società vengono lasciati impuniti. Di sicuro non tutta la popolazione di qui fa uso di stupefacenti o lo approva, ma la maggior parte di essi, autorità comprese, rispettano le scelte altrui, pur continuando a perseguire le organizzazioni criminali che trafficano per denaro. Anche per questo Vancouver è considerata come una delle città più liberali del Nord America da questo punto di vista.
4/20
21 lunedì Apr 2008
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EGO ha detto:
Poi vabè, se non hai il biglietto del bus vieni chiuso in gattabuia un mese, ma questa è un’altra storia…
Sara ha detto:
E soprattutto: poi se ti accendi una sigaretta ad una fermata del bus, o vicino all’entrata di un bar, o ovunque ci siano non fumatori nel raggio di 10 metri, ti guardano come se stessi uccidendo qualcuno (in realtà sono anche convinti che tu lo stia facendo tramite fumo passivo)! Certe contraddizioni (incomprensibili per un non fumatore) le hanno pure a Vancouver – che resta una città adorabile, per carità)). Guarda mi manca talmente tanto che vengo pure a leggere il blog ))
EGO ha detto:
Concordo :)
ciccio ha detto:
..credevo fossi andato in canada per lavorare..