Durante gli ormai più di due anni di permanenza al ventesimo piano di questo magnifico palazzo nel centro di Vancouver, non solo non ho mai frequentato alcuno dei vicini che condividono con me il pianerottolo, ma posso contare sulle dita di una mano le occasioni in cui ci siamo rivolti la parola, la maggior parte di queste limitate a frettolosi saluti o masticati monosillabi. Anche estendendo l’indagine all’intero edificio il risultato non cambia poi di molto, forse qualche grugnito in più e un paio di auguri di buona serata. In generale non posso certo ritenere di vivere circondato da un vicinato gioviale. Mi è stato comunque confermato che non è un fenomeno ristretto alla mia esperienza ma che spesso i visitatori occasionali si scontrano con il modo di fare algido cortese ed estremamente riservato di molti vancouveriti. E diventa parte della normalità al punto che io stesso sono giunto a separare nettamente e difendere più strenuamente di quanto vorrei i momenti di intimità.
Grande è stata la sorpresa dunque quando stamattina davanti all’uscio si è stagliato sulla scura moquette del corridoio un bigliettino bianco ben stampato al computer lasciato da due nuovi inquilini che si sono recentemente insediati sul piano. Si vogliono presentare ai futuri vicini, con cui evidentemente osano sperare di comunicare, e si dichiarano disponibili a tutte le gentilezze che normalmente sono uso comune tra chi ha pareti in comune. Non solo, annunciano anche l’intenzione di indire una festa per conoscere tutti di persona. Molto carini effettivamente, se non che sono stato colto alla sprovvista e, svegliato da poco, il primo pensiero che mi è balzato in mente è stato “E questi cosa vogliono? Noo, adesso mi tocca anche essere gentile, rispondere al bigliettino e, quel che è peggio, partecipare al ricevimento con tutti gli altri vicini con cui abbiamo felicemente vissuto di indifferenza fino a ieri”. Un ciclone al ventesimo piano insomma, tutto per qualcuno che finalmente si degna di seguire le regole non scritte della convivenza umana e della buona educazione. Benvenuti!
giovanni ha detto:
eheheh… il tuo primo pensiero è stato di stampo chiaramente genovese ;-)
Gosi ha detto:
A proposito di buona creanza nel condominio dove vivo da meno di due mesi è successa una cosa che mi ha sbalordito: uscendo come sempre di corsa una mattina vedo affisso sul portone un bel foglio colorato che recita “Cari inquilini, abito al secondo piano e mi sono permessa di comprare da Castorama delle rastrelliere per le biciclette di tutti. Spero di non avere infastidito nessuno, nel caso mi scuso”. Subito fioriscono altri post cartacei di commento , fra cui “W l’autogestione. Da Castorama per caso vendono anche amministratori?” Questo mi fa sperare che la prima riunione di condominio della mia vita non sfoci in qualcosa di fantozziano…
Elena ha detto:
ma se io volessi contattarti come devo fare!? Sarò a Vancouver verso la fine di Dicembre col mio ragazzo e stiamo disperatamente cercando casa! (..neanche arrivati e abbiamo già sventato una truffa per un appartamento)…puoi mica darci qualche dritta?? GRAZIE!